sabato 19 dicembre 2015

concluso il X CONGRESSO di LEGAMBIENTE

L'ambientalismo non è più un tema elitario. Il movimento ambientalista oggi è promotore dei una grande rivoluzione pacifica per un paese più giusto e sostenibile  

Concluso il decimo congresso di Legambiente, che si è tenuto a Milano negli spazi dell’ex Ansaldo, tre giorni di confronto sull'impegno futuro dell'assocazione, oltre 900 delegati da tutta Italia e gli interventi di tantissimi ospiti del mondo della politica, della cultura e della società civile.  
Eletti Rossella Muroni presidente e Stefano Ciafani direttore generale. Edoardo Zanchini confermato vicepresidente, Nunzio Cirino Groccia amministratore.
Chiaro l’obiettivo di Legambiente per i prossimi anni: essere un’associazione aperta e accogliente, in grado di parlare con tutti e capace di costruire lobbies trasversali, nella società civile come in parlamento, per raggiungere obiettivi concreti di interesse comune, come avvenuto per la battaglia per l’approvazione della legge sugli ecoreati.
Chiaro che l’ambientalismo non è più un tema elitario e che il movimento ambientalista ha oggi la possibilità di promuovere una vera rivoluzione pacifica. La Green society è forte e pronta. Ci sono già le risorse, i talenti, le potenzialità e le passioni per cambiare questo Paese e renderlo più sostenibile.
Tra gli obiettivi condivisi, il tema della riconversione energetica, l’abbandono del petrolio, lo stop al consumo di suolo, una nuova edilizia per rigenerare senza cementificare. E il tema che Legambiente ha lanciato proprio dal tavolo della presidenza di questo congresso: il voto amministrativo agli stranieri residenti da almeno 5 anni, importante anche per responsabilizzare tutti rispetto al tema del territorio. leggi tutto

Il sindaco di Ostana vince il premio Angelo Vassallo

martedì 8 dicembre 2015

X CONGRESSO legambiente a MILANO

X Congresso nazionale di Legambiente: l’era del cambiamento


 Ci vediamo a Milano, dal 9 al 13 dicembre, abbiamo organizzato tanti appuntamenti che ci piace chiamare i 5 giorni del Cigno, per parlare di clima, bellezza, Europa, comunità, volontariato, legalità, economia civile, energie rinnovabili, mobilità. 5 giornate dense di eventi e poi il X congresso di Legambiente, per delineare gli obiettivi dell’associazione per i prossimi anni e riflettere sulle questioni ambientali e sociali che stiamo vivendo, partendo da un assunto preciso: l’era del cambiamento.
 Iniziamo il 9 dicembre, con il Premio sterminata bellezza (h 10.00 Stecca degli Artigiani , S.3, Via Gaetano de Castillia 26): premiazione di esperienze e idee capaci di costruire processi in cui qualità ambientale, culturale e sociale convivono e creano nuova bellezza. programma. programma
 In serata, Paolo Fresu e Bebo Ferra in concerto (h 20.30 Auditorium di Milano, Largo Mahler)
 Giovedì 10 dicembre sarà la volta di Un clima diverso per l’Europa, convegno internazionale (h 9.30 Acquario civico, Viale G. B. Gaudio 2) sull’identità europea alla prova delle trasformazioni economiche e sociali, dei cambiamenti climatici, delle prospettive dell’economia circolare, dei nuovi diritti di cittadinanza. programma
 Venerdì 11 dicembre prenderà il via il X Congresso nazionale di Legambiente (11 – 13 dicembre, spazi ex Ansaldo, Via Tortona 54), cui parteciperanno, oltre ai delegati da tutta Italia, rappresentanti di altre associazioni del mondo ambientalista, di volontariato, del turismo, ma anche della cultura e della politica.  Si comincerà alle 10.30, a Largo delle culture, con una iniziativa di volontariato attivo, per piantare nuove aiuole e arbusti in un’area occupata da un parcheggio abusivo, poi tutti all’ex Ansaldo per l’apertura dei lavori congressuali.
 Sempre l’11 dicembre, si svolgerà "Nell’era del cambiamento. Cambia la politica?" Tavola rotonda (h 19.30 Spazio plenaria Congresso, Via Tortona 54) sul ruolo dell’ambientalismo nella politica e il protagonismo delle donne. programma
Concluderà la serata "Tutte le fortune (Badavo ai badanti)", presentazione del libro di e con Riccardo Taverna (h 21.00 spazio incontri del Congresso, Via Tortona 54).
 Il 12 dicembre sarà la volta delle Piazze: sette luoghi di confronto alla ricerca della Legambiente che verrà su Clima, Economia civile, Legalità, Mobilità, Reti territoriali, Suolo e Volontariato. (h 9.00 spazi ex Ansaldo, Via Tortona 54). Cambiamento in piazza
 Alle ore 13.00 Adottati, liberi, felici: appuntamento con i beagle liberati dall’allevamento lager di Green Hill, con il Pubblico Ministero che ha condotto l’inchiesta, gli educatori e le famiglie che hanno adottato i cuccioli (h 13.00 spazi ex Ansaldo, Via Tortona 54).
 Alle ore 20.00, Ripensando Laura Conti, letture dalle sue opere accompagnate dalla chitarra di Maurizio Aliffi (h 20.00 spazio incontri del Congresso, Via Tortona 54). 
 Domenica 13 dicembre, chiusura dei lavori congressuali.
 Segui il congresso sui social network: http://tgb.io/legambienteX  #legambienteX

 Segui il congresso in diretta streaming: La Nuova Ecologia.it

PETROLIO

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2 dicembre 2015                                                              1° Comunicato stampa  

 Legambiente Basilicata sul blitz dell'Antimafia al Centro Oli di Viggiano

É evidente la mancanza di un sistema di controllo pubblico e trasparente sulle attività petrolifere in Val d’Agri e sulla gestione dei rifiuti speciali

Abbiamo appreso dalla stampa della notizia del blitz dell’antimafia in Val d’Agri che ha, ancora una volta, posto sotto i riflettori la gestione dei rifiuti speciali provenienti dalle attività del COVA di Viggiano.  Fiduciosi nell’operato della magistratura che speriamo porti al più presto all’individuazione precisa delle eventuali responsabilità, non possiamo esimerci dall’esprimere la nostra posizione al di là della vicenda giudiziaria.

L'ipotesi di traffico illecito di rifiuti connesso ad un settore “sensibile” come quello dello smaltimento delle acque provenienti dalle lavorazioni petrolifere, delinea uno scenario particolarmente preoccupante per la salute dei cittadini e la salubrità dell’ambiente, gettando ancora una volta ombre sull’operato dell’ENI in Val d’Agri, di Tecnoparco in Val Basento e di un sistema pubblico ormai chiaramente incapace di svolgere un autorevole servizio di monitoraggio ambientale. L’inchiesta in corso apre inoltre uno squarcio su tutta la partita della gestione dei rifiuti speciali in Basilicata.

Già dal 2011 infatti con l’elaborazione del dossier Rifiuti Speciali, l’associazione ha denunciato anomalie e stranezze nella gestione dei rifiuti speciali in Basilicata, con un sistema che non appare “governato” dall’interesse pubblico ma piuttosto dall’interesse delle imprese private. Un settore nel quale si hanno difficoltà a reperire dati certi sui flussi, le quantità, le tipologie, gli impianti ed i siti di destinazione: informazioni che sfuggono per incapacità o collusione, a chi è chiamato ad autorizzare, vigilare e controllare. In un contesto così nebuloso, si continuano inoltre ad importare in Basilicata rifiuti speciali, per essere trattati e smaltiti impianti lucani. Sempre dal nostro rapporto Rifiuti Speciali emergeva inoltre che nel solo anno 2006, preso in considerazione, erano spariti dalla contabilità ufficiale ben 140 mila tonnellate: che fine hanno fatto e perché sono spariti nel nulla? Questa domanda meritava allora una risposta, nell’interesse di tutti i lucani. Risposta che non è mai arrivata. Una risposta ancor più urgente alla luce dell’inchiesta che oggi commentiamo.

Le fiammate quotidiane, i valori delle emissioni costantemente in over, dati sul monitoraggio ambientale cronicamente e volutamente carenti e confusi, rendono ormai inaccettabile questa situazione in cui l’attività dell’ENI, sempre pronto a continue e poco credibili rassicurazioni, continua ad essere avvolta da un alone di mistero.   


Il petrolio inquina e offusca non solo l’ambiente, ma anche le menti e le coscienze di tanti: è ora di cambiare rotta, per i cittadini di una Basilicata che chiede sempre con più forza trasparenza e sostenibilità. 
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5 dicembre 2015                                                                     2° comunicato stampa

Incidente al Centro Oli di Viggiano
Una coltre nera avvolge la valle
Legambiente Basilicata: “Ci avete rotto i polmoni! Ridicole le rassicurazioni dell’ENI
Senza sicurezza bloccare la produzione”
Ci avete rotto i polmoni! E’ questo il commento di Legambiente Basilicata, riprendendo lo slogan della storica campagna Mal’aria, all’ennesimo incidente accaduto nella ultime settimane al COVA di Viggiano. Una coltre nera e un forte odore di zolfo avvolgono infatti da qualche giorno la Val d’Agri, causando a ragion veduta paura e sconcerto tra i cittadini.
Ridicole le solite rassicurazioni dell’ENI sull’episodio che dimostrano come la compagnia pensi ormai di trovarsi in un regime di totale extraterritorialità, mentendo continuamente nell’affermare che “va tutto bene” e operando senza alcun rispetto per la popolazione e il territorio che le dà ricchezza.
L’incidente dimostra ancora una volta quanto la filiera del petrolio (estrazioni, trattamento e trasporto) nonostante le promesse di ENI di impiego delle migliori tecnologie possibili, non può essere a rischio zero.
Lo stillicidio di incidenti, anomalie e malfunzionamenti che si susseguono da anni sono la prova che c’è più di qualcosa che non va nell’impianto e che non possiamo aspettare un incidente grave per porvi seriamente rimedio.
In questa situazione di costante minaccia alla salute dei cittadini e alla salubrità dell’ambiente, non ci può essere altro rimedio che un blocco immediato della produzione finché non saranno ristabilite le condizioni minime di sicurezza, accertate le cause dell’incidente e verificati gli effetti sulle matrici ambientali.
L’episodio conferma inoltre la necessità di disporre di un autonomo e credibile sistema di controllo e verifica delle attività ENI, che mostra ancora una volta tutti i suoi limiti e le sue carenze.
La Val d’Agri è ormai al bivio e la strada da percorrere non è più quella buia e nebulosa del fossile.