venerdì 15 agosto 2014

MARE SPORCO


Proprio ieri è stato pubblicato il report di "Goletta Verde" di Legambiente sullo stato di salute delle acque e noi, ieri mattina, alle ore 11.30, abbiamo scattato queste foto al mare di Policoro.
Le foto evidenziano la sporcizia delle acque, dove a pochi passi ci sono i bagnanti che nuotano tranquilli.
Anche in Basilicata, la situazione non è diversa dal resto del Bel Paese. Infatti, a luglio (ARCHIVIO), pubblicammo i risultati delle analisi effettuate sul nostro territorio da "Goletta Verde", ma la situazione non è cambiata.
Di seguito il comunicato stampa di GOLETTA VERDE 2014.
"Fuorilegge oltre la metà dei campioni di acque marine prelevati durante la campagna Goletta Verde: si tratta di un punto inquinato ogni 51 chilometri di costa. Lo denuncia Legambiente presentando il rapporto finale della sua analisi per monitorare e difendere la qualità del mare italiano. L’associazione presenta un quadro allarmante: su 264 campioni di acqua analizzati, in maggioranza in punti “a rischio” come foci di fiumi, nel 55% dei casi sono stati trovati valori eccessivi di batteri fecali.  Il problema principale è ancora una volta la mancata depurazione delle acque che riguarda un italiano su tre. Ed è proprio sul tema della depurazione che l’Italia rischia una multa dall’Ue di 500 milioni di euro. “Sarebbe meglio usare questi soldi per costruire i depuratori – spiega Stefano Ciafani, vicepresidente di Legambiente – piuttosto che per pagare la sanzione”.
Nel disegnare lo scenario del mare avvelenato italiano, Legambiente denuncia anche il “Portale delle acque” del ministero della Salute, “poco chiaro”, con dati su cui “regna il caos”. Serena Carpentieri, responsabile di Goletta Verde, ha sottolineato che il sito del governo fa riferimento a campionamenti “fatti lontano dai punti critici delle spiagge, in altri casi si dice che il mare è balneabile in tutta la spiaggia tranne nel punto esatto in cui c’è lo scarico, come se l’inquinamento fosse solo in quel punto”. Per la responsabile di Goletta Verde, sul portale del ministero “non mancano esempi di punti non balneabili inseriti, però, in strisce di costa dove in teoria si può fare il bagno”. Secondo i dati presentati, il 43% delle aree che risultano fortemente inquinate per Goletta Verde sono invece balneabili per il sito del governo, mentre il 47% dei punti che Legambiente definisce “critici” non sono neppure campionati. “Nei pochi casi in cui effettivamente si riscontra anche da parte del ministero il divieto di balneazione – spiega l’esperta – mancano poi gli adeguati cartelli che avvisino i bagnanti, presenti solo nel 7% dei casi”.
LE  FOTO










martedì 12 agosto 2014

La BELLEZZA delle dune.


Quest'anno, i volontari del Circolo Legambiente di Policoro, non sono stati chiamati dalla Provincia di Matera nel progetto PROVIDUNE, quindi, i ragazzi non sono stati presenti sulle spiagge per la sensibilizzazione al rispetto del patrimonio dunale attraverso la distribuzione di brochure

dove venivano dettate le buone regole per salvaguardarle.












Noi, comunque, ve le ripetiamo lo stesso, perchè, sopratutto in questo periodo dell'anno, le dune sono uno spettacolo della natura, da come  potete vedere dalle foto scattate questa mattina.




Aiutaci a preservare questi meravigliosi ambienti

segui questi sei semplici consigli

immagine di una bottiglia piena di sabbia

Non portare via sabbia, ciottoli o conchiglie.
Scuoti le scarpe e gli asciugamani quando lasci la spiaggia.
foto raffigurante una bottiglia di plastica abbandonata nella sabbia

Porta via i rifiuti creati dalla tua permanenza.
foto raffigurante un fuoristrada parcheggiato in riva al mare

Non entrare in spiaggia con la macchina o la moto.
foto raffigurante una mano che impugna un mazzolino di fiori

Non strappare le piante e non cogliere fiori.
Non tagliare o spezzare rami.
ragazzo che salta sul fianco di una duna

Evita, se possibile, di camminare sulle dune. 
fondale marino

Se vai in barca, non ti ancorare dove il fondale è ricoperto
di banchi di posidonia.

martedì 5 agosto 2014

DOSSIER Petrolio

Per qualche tanica in più

Cambiano i governi ma continua l'insensata corsa alla ricerca del petrolio nei mari italiani
Il “tesoretto” che le compagnie petrolifere continuano a cercare senza sosta, quell’oro nero tanto agognato e nascosto sotto il mare italiano ammonta a 9,778 milioni di tonnellate. Una quantità di petrolio che, stando ai dati sui consumi nazionali (59 milioni di tonnellate consumate in Italia nel 2013), sarebbe sufficiente a risolvere il nostro fabbisogno petrolifero per sole 8 settimane. Due mesi praticamente. Basterebbero questi numeri a dimostrare l’assurdità della scelta energetica che il Governo italiano, si ostina a portare avanti. La ricerca di greggio del mare italiano più che l’elemento determinante per giocare un ruolo decisivo nel dibattito energetico internazionale, come sostiene il premier Matteo Renzi, sembra piuttosto l’ennesimo regalo alle compagnie petrolifere che hanno trovato nel nostro Paese un vero Eldorado. Poco importa se Comuni, Regioni e cittadini sono contrari a svendere il loro mare per pochi spiccioli. Anche sull’occupazione il confronto non tiene.  Investire oggi in efficienza energetica e fonti rinnovabili porterebbe nei prossimi anni i nuovi  occupati a 250 mila unità. Ossia più di 6 volte i numeri ottenuti grazie alle nuove trivellazioni. Leggi tutto

Dossier

Per qualche tanica in più

numeri e storie dell’insensata corsa all’oro nero nei mari italiani



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