ROMA - Domenica, mentre a Parigi i delegati Onu apriranno i lavori della conferenza sul clima, nelle vie di 150 Paesi si svolgeranno 2.300 manifestazioni. per chiedere di fermare le emissioni serra che stanno minando l'equilibrio dell'atmosfera. Solo a Parigi non si marcerà, per motivi di sicurezza. E proprio in questa contraddizione sta la chiave di lettura dei cortei che domenica porteranno in piazza a Roma come a Sidney, a San Paolo come a Nuova Delhi, a Melbourne come a Tokyo più di un milione di persone per chiedere di fermare sia la guerra contro l'ambiente che il terrorismo contro la democrazia.
"I signori della guerra e i signori del petrolio coincidono: abbandonare la dipendenza dai combustibili fossili vuol dire mettere in sicurezza l'umanità dal punto di vista ambientale e togliere una formidabile arma al terrorismo: il Daesh, il sedicente stato islamico, rinnova il suo arsenale bellico con i soldi che vengono dalla vendita del petrolio; sarebbe interessante capire chi lo compra", osserva Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente.