martedì 1 luglio 2014

Bandiera nera al Ministro Guidi per le perforazioni in mare



Dossier Mare Monstrum

Bandiera Nera al Ministro Guidi per le perforazioni in mare

Legambiente Basilicata: “Il mare lucano messo in pericolo come il resto del territorio della nostra regione. Pittella superi la logica della mera compensazione a discapito dell’energia pulita, del turismo sostenibile e dell’agricoltura”.

Salpa la Goletta Verde per proteggere il nostro ecosistema marino 
Il 4 e il 5 Luglio tappa a Maratea

Il 25 giugno inizierà il viaggio della Goletta dei laghi
Si concluderà in Basilicata il 31 luglio al Pertusillo


C’è anche il Ministro dello sviluppo economico Federica Guidi tra gli assegnatari delle 5 bandiere nere che Legambiente ha assegnato quest’anno per i progetti o le iniziative ai danni del mare. Alla Guidi il demerito di aver rilanciato le estrazioni petrolifere nel mare italiano. Nelle ultime settimane, infatti, il ministro è tornata più volte sulla necessità di puntare sui giacimenti di petrolio nazionale e di sbloccare le attività estrattive, tra cui le numerose richieste off-shore che oggi attendono di andare avanti. Prima ancora che le gravi conseguenze ambientali che un’attività di questo tipo in caso di incidente può causare nel bacino del Mediterraneo, è lo stesso ministero, con i dati che pubblica annualmente sulle riserve certe di petrolio, a smentire l’efficacia di questa strategia. Le quantità stimate sotto il mare italiano sono di appena 10 milioni di tonnellate e, stando ai consumi attuali, si esaurirebbero in soli due mesi. Continuare a rilanciare l’estrazione di idrocarburi nel mare Adriatico, nello Ionio, nel Canale di Sicilia e, più in generale, nel Mediterraneo, è solo il risultato di una strategia insensata che non garantisce nessun futuro energetico per il nostro Paese. Un discorso che, tra l’altro, per la Basilicata riguarda purtroppo l’intero territorio e non solo il mare e rispetto al quale non solo continuiamo a dichiararci contrari ma a chiedere al presidente Pittella risposte chiare e posizioni precise. Deve cambiare l’agenda politica dell’attuale governo regionale che individua nel petrolio una risorsa per lo sviluppo della nostra regione, secondo una logica di compensazione che guarda al mero aspetto economico, ai danni dell’energia pulita, del turismo sostenibile e dell’agricoltura.

L’assegnazione arriva in occasione della partenza di Goletta Verde e della presentazione del Dossier Mare Monstrum. Tra mare e costa, nel 2013 forze dell’ordine e capitanerie di porto hanno accertato quasi 40 infrazioni al giorno, per l’esattezza 14.504. La pesca di frodo rappresenta il 42% di questa illegalità; le forze dell’ordine hanno sequestrato di più di 1 milione e 600 mila chilogrammi di pescato e le regioni più coinvolte sono Puglia, Campania, Sicilia, Calabria e Veneto. Più del 22% dei reati (3.264) riguarda, invece, lo scarico abusivo in mare per colpa di mala depurazione e scarichi fognari e per lo sversamento di idrocarburi. Quasi il 19% (2.742 reati) è stato registrato nel campo della violazione del codice della navigazione e il 16,6% nel ciclo del cemento, con la bellezza di 2.412 reati messi a verbale. 

Questi dati, contenuti nel dossier di Legambiente Mare Monstrum 2014, confermano l’aumento del numero di reati che è stato costante negli ultimi 4 anni. Rispetto al 2012 si registra un incremento complessivo del 7,3%, mentre l’aumento più significativo di reati si è riscontrato nel settore della depurazione con un’impennata del 26%. L’unica eccezione riguarda il ciclo illegale del cemento, calato del 15,8%, ma che registra la cifra più alta del business del “mare illegale”, oltre 266 milioni di euro, su un totale di quasi mezzo miliardo di euro accumulato commettendo eco-crimini fra mare e terraferma. 

E per completare il quadro del “mare inquinato”, occorre sottolineare ancora una volta i problemi strutturali del sistema di depurazione in Italia, che copre solo il 78,5% della popolazione. Un dato decisamente troppo basso rispetto agli obiettivi europei, che, dopo due sentenze di condanna già pervenute, ci è valso nel 2014 l’apertura della terza procedura d’infrazione per il mancato rispetto della direttiva europea del 1991 sul trattamento delle acque reflue urbane. 

Per questo, la Goletta Verde di Legambiente effettuerà un monitoraggio di 200 punti critici legati a problemi di depurazione. La storica imbarcazione, con il laboratorio mobile che la accompagna via terra, farà 32 tappe lungo la costa, svolgendo sui campioni d’acqua prelevati le analisi previste dalla legge e fornendo i risultati in tempo reale, ma si occuperà anche di consumo di suolo costiero e di trivellazioni offshore. Il giro si concluderà il 14 agosto in Friuli Venezia Giulia. In Basilicata la Goletta farà tappa a Maratea il 4 e 5 luglio prossimi.

Del monitoraggio degli ambienti lacustri e del danno rappresentato anche in questo caso da abusivismo e illegalità di vario genere si occuperà invece la campagna di Legambiente Goletta dei laghi che partirà il 25 giugno dal Lago d’Iseo. Farà 11 tappe e si concluderà in Basilicata il 31 luglio sul Pertusillo. Attraverso un attento monitoraggio scientifico, anche in questo caso l’obiettivo del viaggio è quello di informare e sensibilizzare i cittadini sui rischi legati agli scarichi inquinanti e sull’importanza di proteggere la biodiversità e l’equilibrio degli ecosistemi dalle aggressioni dell’abusivismo e dell’incuria. Molti laghi italiani infatti sono minacciati da inquinamento, cattiva depurazione, captazioni eccessive, consumo di suolo e sovrasfruttamento. Anche la Goletta dei laghi è realizzata grazie alla collaborazione di COOU (main partner), di Novamont e di Nau! (partner tecnici).

Cittadini e turisti possono inviare le loro segnalazioni sull’inquinamento del mare e dei laghi a SOS Goletta scrivendo a sosgoletta@legambiente.it o mandando un sms al 346.007.4114

http://www.legambiente.it/golettaverde

http://www.legambiente.it/contenuti/articoli/goletta-dei-laghi-2014