martedì 3 giugno 2014

La nostra posizione !

Petrolio, incontro Guidi a Potenza
 
Potenza, 3 Giugno 2014                                                                                                                                                                      Comunicato Stampa

Petrolio, incontro Ministro Guidi
Legambiente Basilicata: “Si decide a tavolino il futuro della Basilicata tenendo fuori dalla porta i cittadini e le questioni ambientali”

“E’ ora che la Regione Basilicata prenda una posizione ferma e decisa rispetto alla questione petrolio: no a ogni ulteriore attività estrattiva, sì alle risorse rinnovabili, efficienza e risparmio”.
E’ quanto auspica Legambiente Basilicata Onlus in occasione dell’incontro del tavolo permanente sul petrolio fra Governo, Regione, organizzazioni datoriali e sindacali che si terrà domani a Potenza.
Nonostante le rassicurazioni del presidente Pittella “per un utilizzo virtuoso e cauto della risorsa a tutela dell'ambiente e della salute” Legambiente Basilicata Onlus oltre ad augurare che il governatore regionale non venga meno agli impegni presi, sottolinea l’assoluta improvvisazione nell’istituzione di un tavolo tecnico che ancora una volta non tiene conto dei cittadini e lascia fuori anche il Ministero all’Ambiente, come se la questione petrolio fosse un fattore meramente economico e non portasse con se la complessità e la pericolosità di una grande industria chimica in un territorio così fragile.
Già venti anni fa fu questa l’impostazione data alla questione Petrolio in Basilicata e già allora ci assicuravano che era l’ultima chance di crescita e sviluppo per la Basilicata.
In termini di sviluppo, lavoro, occupazione e crescita economica della Regione Basilicata gli effetti sono sotto gli occhi di tutti e come se nulla fosse, come se questi 20 anni fossero passati invano, ci ripropongono la stessa musica.
Una differenza rispetto a 20 anni fa però ora c’è e sta nella consapevolezza dei lucani che questa musica è stonata. Oggi a differenza di quanto avvenuto in passato l’opzione petrolifera è vista con sempre minore favore, suscitando allarme nella popolazione e anche nelle amministratori locali che, sempre più spesso, fanno propria la bandiera della difesa del territorio dall’attacco delle compagnie petrolifere e considerano la tutela dell’ambiente e del territorio come elemento assolutamente imprescindibile.
In Basilicata è sempre più diffusa la consapevolezza che l’industria del petrolio non porterà vantaggi economici ma solo una progressiva erosione del valore naturale dei nostri territori che verrebbero a perdere progressivamente anche quella potenziale forza competitiva sui mercati (agricolo e turistico in particolare), a causa di una evidente sottrazione di “qualità ambientale”. Quella “qualità ambientale” che, molto più del petrolio, e per un tempo molto più lungo, può rappresentare il vero valore aggiunto in una regione come la Basilicata che vorrebbe puntare proprio sulla qualità del territorio per costruire il suo futuro economico, durevole e sostenibile.
È oggi il momento di dire basta ad una inutile corsa al petrolio. Questa classe dirigente sta andando verso il ventunesimo secolo con gli occhi rivolti al secolo passato ed è inaccettabile. I Governi nazionale e regionale abbandonino questa politica nazionale miope orientata sulle fonti fossili e sposti l’attenzione e le risorse su rinnovabili, efficienza e risparmio: sono queste le chiavi più efficaci per garantire l’indipendenza energetica al nostro Paese.
Secondo Legambiente Basilicata Onlus la strada di bloccare nuove ricerche ed estrazioni è quindi una scelta necessaria, perché estendere l’attività estrattiva in altre aree della regione, come invece le compagnie vorrebbero fare, non è sostenibile. Pertanto l’associazione rilancia una serie di proposte irrinunciabili:
1) Una forte azione in sinergia fra Regione ed Enti locali per bloccare ogni ipotesi di ulteriore attività petrolifera sul territorio regionale, in particolare in quelle aree a forte vocazione naturale o caratterizzate da attività economiche, quali il turismo o l’agricoltura, che sono difficilmente compatibili con la presenza dell’industria estrattiva;
2) La costruzione di un quadro normativo regionale chiaro e definito attraverso cui la Regione Basilicata punti a definire le linee guida regionali in materia di rischio di incidenti rilevanti connessi con determinate attività tra le quali quella petrolifera e le procedure per l’adozione degli interventi di salvaguardia dell’ambiente e del territorio in relazione alla presenza di stabilimenti a rischio incidente rilevante ai sensi del comma dell’art.18 del D.Lgs. 334/1999 e s.m.i.;
3) l’istituzione da parte della Regione Basilicata di un “Tavolo della trasparenza” sulla questione petrolifera in Basilicata che coinvolga le amministrazioni locali, l’Ente Parco, gli enti preposti al controllo, le associazioni territoriali e le associazioni ambientaliste, per avviare un processo di “diffusione democratica” delle informazioni, e per una condivisione delle scelte che gli Enti e la Regione sono chiamati ad esprimere.
4) la definizione di un protocollo tra ENI, Ministero dell’Ambiente e Regione Basilicata, per la minimizzazione degli impatti ambientali e dei fattori di rischio legati all’attività petrolifera così come previsto dall’accordo sottoscritto nel 1998 tra Eni e Regione Basilicata;
5) rafforzare in tempi rapidissimi il sistema di monitoraggio definendo nel contempo le adeguate forme di comunicazione ed informazione sulla base della massima chiarezza e trasparenza per i cittadini;
6) aprire una fase di valutazione sulla reale portata e sulle prospettive in termini di sviluppo economico delle nostre aree interne, in relazione alla ultra decennale attività estrattiva in Basilicata.