Il clima sulla Terra sta cambiando. Ciascuno di noi ha la responsabilità di operare per una conversione di civiltà che fermi la febbre del Pianeta.
Azioni concrete, scelte di consumo consapevole, raccolta differenziata, mobilità sostenibile e niente sprechi, per un nuovo stile di vita che contribuisca ad abbassare le emissioni di CO2 responsabili dei cambiamenti climatici.
E' Stop the fever, la nuova campagna di Legambiente per fermare i cambiamenti climatici, ridurre i consumi energetici, promuovere le fonti rinnovabili e abbattere le emissioni di CO2 in atmosfera. E' rivolta a singoli cittadini, imprese, governi locali e scuole: un singolo cittadino che decide di andare al lavoro in bici, un'azienda che migliora la propria efficienza energetica, un comune che annuncia un piano di tetti solari.
La rivoluzione che vogliamo lanciare ha degli obiettivi precisi: si propone subito, in tutta Europa e nel mondo, di arrivare in dieci anni a ridurre del 20% i consumi energetici, di incrementare del 20% l'utilizzo di risorse rinnovabili e di ridurre di almeno il 20% le emissioni di gas che alterano il clima sulla terra. Per questo vogliamo creare un luogo virtuale dove far vivere una città costruita sugli impegni per il clima di ognuno di noi! Una città dove poter essere attori concreti del cambiamento e misurare quanto le nostre scelte possono fare bene all'ambiente. Tutto questo è Stop the Fever City.
Sai ad esempio, che se una volta alla settimana fai 10 Km con la bicicletta lasciando a casa l'auto, risparmierai 70 Kg di CO2 in un anno e circa 42 Euro di carburante! Oppure che l'asciugatura all'aria aperta o in un locale areato è preferibile a quella delle asciugatrici, per il risparmio di energia (circa 500 KwH all'anno) e per il notevole vantaggio economico che comporta (90 Euro per una famiglia di 4 persone)! E' arrivato il momento di agire! Prendi il tuo impegno concreto e diventa cittadino di Stop the Fever City, la città del risparmio di CO2 costituita da persone e organizzazioni che hanno scelto, come te, di contribuire a cambiare il destino del Pianeta.
Anche quest’anno, LEGAMBIENTE, aderisce alla campagna nazionale a favore del CLIMA proposta da Caterpillar di Radio 2. Il Circolo Legambiente di Policoro, pertanto, ripropone, per il quarto anno consecutivo, la simpatica iniziativa, UN BACIO AL BUIO, che consiste nel spegnere le luci per un minuto, alle ore 19:00 del 14 febbraio 2012, scambiandosi così un bacio nel giorno di S.Valentino, un modo per dire: “SI al risparmio energetico”. Volendo è possibile creare un’atmosfera ancora più romantica accendendo la candela al posto della luce elettrica E’ un’azione da fare in contemporanea se vogliamo risparmiare tanti KW nella nostra città, un semplice e simbolico gesto ma pieno di significato , un modo per impegnarci come cittadini ad essere più parsimoniosi se vogliamo in futuro cambiare le sorti del nostro pianeta. Certamente non è l’iniziativa di un giorno a cambiare la situazione, ma sarà l’impegno quotidiano a voler modificare le nostre abitudini in modo che ci siano meno sprechi.
Stella Bonavita e Mariella Picca, entrambe responsabili del Circolo locale, affermano e suggeriscono quanto segue: “È l’insieme dei comportamenti, processi e interventi che ci permettono di ridurre i consumi di energia necessaria allo svolgimento delle nostre attività. Dobbiamo modificare le nostre abitudini in modo che ci siano meno sprechi. Gli esempi sono tanti, virtuosi quanto banali: mettere una coperta in più invece di alzare il termostato, usare il ventilatore anziché il condizionatore, preferire una doccia al bagno, spegnere le luci se non servono, andare a piedi tutte le volte che è possibile rinunciare all’automobile, spegnere le luci quando non servono, spegnere e non lasciare in stand by gli apparecchi elettronici, sbrinare frequentemente il frigorifero e tenere la serpentina pulita e distanziata dal muro in modo che possa circolare l’aria, mettere il coperchio sulle pentole quando si bolle l’acqua ed evitare sempre che la fiamma sia più ampia del fondo della pentola,se si ha troppo caldo abbassare i termosifoni invece di aprire le finestre, ridurre gli spifferi degli infissi riempiendoli di materiale che non lascia passare aria, utilizzare le tende per creare intercapedini davanti ai vetri, gli infissi e le porte esterne, non lasciare tende chiuse davanti ai termosifoni e chiudere le tapparelle quando fa buio, scegliere gli elettrodomestici di serie A e usare le lampadine a basso consumo energetico,utilizzare l’automobile il meno possibile e se necessario condividerla con chi fa lo stesso tragitto. In questo senso non c’è limite al risparmio, è una sfera che appartiene all’etica individuale. Per favorire questo processo, noi aderiamo a questa campagna di sensibilizzazione perché crediamo che i comportamenti quotidiani non possono essere imposti per legge, ma deve essere la sensibilità di ognuno a voler fare qualcosa di giusto per il futuro del nostro pianeta e per la salute delle future generazioni”.
Inoltre, secondo la nostra opinione, la strada da intraprendere con urgenza, per fronteggiare il problema energetico, è quella della riduzione dei consumi e della dipendenza dal petrolio e della promozione di fonti energetiche rinnovabili come il solare, l’eolico, il geotermico, l’idroelettrico che hanno la caratteristica di avere emissioni zero di sostanze inquinanti e di non essere esauribili. E’ l’unica risposta positiva per il futuro se non vogliamo tornare più al nucleare con i relativi rischi gravissimi sull’ambiente.
Occorre che tutti moltiplichiamo gli sforzi, dagli Enti locali ad ogni famiglia, con un impegno concreto che si potrà articolare in diverse azioni: dalla promozione all’uso di fonti energetiche rinnovabili e di tecnologie a minore impatto ambientale e a più alta efficienza nelle strutture edilizie comunali (scuole, uffici, biblioteche, ecc.), dall’incentivazione al risparmio energetico e la diffusione delle fonti energetiche rinnovabili attraverso i regolamenti edilizi e i regolamenti sul trasporto urbano, alla promozione di campagne di informazione sul risparmio energetico nelle abitazioni e nei consumi individuali.Ma anche i singoli cittadini possono fare molto ed essere coinvolti in questo processo adottando una serie di accorgimenti per risparmiare sui consumi energetici, con ricadute positive in primo luogo sull’economia domestica e in secondo luogo sull’ambiente e sulla qualità della vita.
Alla scoperta dei patriarchi verdi per i 150 anni dell’Unità d’Italia
Legambiente per il terzo anno consecutivo propone un concorso con l’intento di stimolare la scrittura e la cultura dell’ambiente tra i bambini e ragazzi dai 7 ai 13 anni.
A chi è rivolto?
A tutti i bambini e ragazzi di età compresa tra i 7 e i 13 anni che potranno partecipare in due categorie divise per fasce di età: dai 7 ai 10 anni e dagli 11 ai 13.
Il tema
In occasione delle due importanti ricorrenze a cui è legata nel 2011 la Festa dell’Albero, Anno internazionale delle foreste e 150° anniversario dell’Unità d’Italia, i partecipanti dovranno realizzare un breve racconto fantastico che abbia come personaggio o ambientazione un albero secolare, testimone e protagonista dei cambiamenti ambientali e sociali e della nostra storia unitaria.
La storia potrà essere scritta in forma di fiaba tradizionale o moderna, di horror, di fantasy o in ogni altro genere letterario fantastico.
Come partecipare?
Il racconto, di massimo 50 righe, dovrà essere inedito e dovrà pervenire, unitamente alla scheda di adesione, via e-mail a festa.albero@legambiente.it, via fax allo 06.23325782 - c.a. Ufficio Scuola e Formazione, oppure via posta a Legambiente Onlus – Ufficio Scuola e Formazione – Via Salaria 403 – 00199 – Roma. Entro il 30 marzo 2012.
Premiazione!
I lavori pervenuti saranno giudicati dalla Giuria di Legambiente in base alla rispondenza al tema e all’abilità e creatività della scrittura.
Saranno selezionati 3 vincitori per ciascuna categoria.
I primi classificati di ogni categoria riceveranno dei bellissimo e originali premi!
30mila chilometri quadrati di mare italiano sono in lista per la realizzazione di nuove piattaforme petrolifere. Con la deregulation prevista nel decreto sulle liberalizzazioni le aree potrebbero aumentare. Una superficie di mare italiano di circa 30mila chilometri quadrati, più grande dell'estensione della regione Sicilia, rischia la realizzazione di nuove piattaforme petrolifere.
È l'allarme che lanciamo con il dossier Un mare di trivelle. Il rapporto illustra tutti i numeri e i rischi legati alle 117 nuove trivelle che, grazie ai permessi di ricerca di idrocarburi rilasciati fino ad oggi, minacciano il mare e il territorio italiano.
L'Italia deve risolvere il problema delle scorie in modo trasparente, partecipato e democratico
Pubblichiamo la lettera che le associazioni ambientaliste Wwf, Greenpeace e Legambiente hanno inviato ieri al Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti sull'articolo 25 del decreto liberalizzazioni, relativo allo smantellamento degli impianti nucleari e allo smaltimento dei rifiuti radioattivi, che modifica e semplifica le modalità di attuazione con deroghe sulle normative ambientali e urbanistiche.
Alla cortese attenzione del Prof. Sen. Mario Monti
Presidente del Consiglio dei Ministri
"Egregio Presidente,
abbiamo letto nel decreto sulle liberalizzazioni un articolo che riguarda un argomento molto delicato - lo smantellamento degli impianti della filieranuclearechiusi dopo il referendum del 1987 e lo smaltimento dei rifiuti radioattivi - e che viene affrontato con modalità accelerate e semplificate, con deroghe sulle normative ambientali e urbanistiche, che ci preoccupano molto.
Come è stato ricordato più volte nella scorsa primavera durante la campagna per il referendum che ha fermato il progetto di ritorno dell'atomo nel nostro Paese, l'Italia ha ancora un'eredità radioattiva irrisolta, che consiste nelle scorie prodotte fino alla fine degli anni '80 dalle centrali nucleari, in quelle che stiamo producendo con lo smantellamento in corso degli impianti gestito dalla societàSogin, che si aggiungono a quelli a media e bassa attività che produciamo ogni giorno nel settore medico, industriale o della ricerca.
Per affrontare in modo sicuro e definitivo questo problema è fondamentale garantire la massima trasparenza nell'iter, il pieno rispetto delle procedure ordinarie previste dalle leggi dello Stato e la più ampia partecipazione degli enti locali, delle categorie produttive e delle popolazioni interessate dalla localizzazione di depositi temporanei o di quello nazionale previsto per lo smaltimento definitivo deirifiuti radioattivi, condizioni che verrebbero meno con l'articolo del decreto pubblicato oggi.
Sarebbe estremamente grave se si accelerassero e snellissero le procedure di smantellamento degli impianti nucleari e di realizzazione deidepositisenza le dovute cautele che la questione richiede, perché si rischierebbe di rifare lo stesso errore commesso dal governo Berlusconi nell'autunno del 2003, quando fu decisa con procedure semplificate davvero discutibili la localizzazione della discarica per rifiuti radioattivi a Scanzano Jonico in Basilicata, scatenando una sollevazione popolare che poi portò l'esecutivo a cancellare dopo qualche settimana la localizzazione proposta.
L'Italia deve risolvere il problema dellescorieprodotte con la filiera nucleare del passato, ma lo deve fare in modo trasparente, partecipato e democratico. La strada scelta dall'esecutivo, a fronte di un apparente efficientismo, rischia di lasciare irrisolto il problema del trattamento delle scorie. È per questo che ci auguriamo fortemente che l'Esecutivo da Lei presieduto possa cancellare l'articolo in questione.
In attesa di un Suo cortese riscontro, Le inviamo i nostri più cordiali saluti.
Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia
Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente
La situazione è abbastanza drammatica, le auto in circolazione continuano ad aumentare insieme all’inquinamento atmosferico e al traffico, dall’altro lato la politica del nostro paese e delle amministrazioni locali risulta alquanto inadeguata a risolvere il problema alla radice, a tutelare la salute dei cittadini e a migliorare le condizioni di vita e la libertà che può offrire la mobilità sostenibile.
Per questo nel weekend dal 20 al 22 gennaio vi chiediamo di riflettere sulla nostra proposta:
la realizzazione, ad esempio, di strisce pedonali rialzate e colorate di fronte a una scuola dove i bambini fanno fatica ad attraversare, il completamento di una ciclabile interruptus (quelle piste per le bici che a un certo punto finiscono davanti a un muro o a una staccionata), la denuncia di una doppia fila perenne o di una perenne invasione di una corsia preferenziale, eccetera eccetera.
Senza perdere di vista il grande sogno di svegliarci una mattina e vivere in una città senza smog.
NON BUTTARE NEL CASSONETTO L'ALBERO DI NATALE CON LE RADICI MA PIANTALO IN UNO SPAZIO LIBERO PER RENDERE PIU' VERDE LA TUA CITTA'. RICORDATI L'ANNO PROSSIMO DI COMPRARE UN ALBERO RICICLABILE, COSI' CONTRIBUIRAI A NON DISTRUGGERE I BOSCHI.