mercoledì 24 febbraio 2016

MOSTRA-CONVEGNO: LA DUNA, un patrimonio da valorizzare

Parlare di territorio significa far conoscere a tanta gente, dai più piccoli ai più grandi, la bellezza del proprio patrimonio, spesso non conosciuto e ignorato nelle sue caratteristiche.
L'obiettivo di questo EVENTO è quello di divulgare la bellezza della duna costiera, conoscerne la flora e la fauna presente e, soprattutto, far affezionare le giovani generazioni a ciò che il pianeta Terra ci offre: i profumi, i colori, i suoni, ........di questo mondo misterioso, ma affascinante.
I ragazzi delle classi 3 e 4 dell'I.C.2 "Giovanni Paolo II", dopo le escursioni sulle dune, effettuate nei giorni precedenti, stanno lavorando insieme al Circolo di Legambiente di Policoro in questa bella iniziativa, rendendoli partecipi di un percorso didattico ed educativo utile ad acquisire quelle competenze minime per riconoscere  il territorio nelle sue peculiarità.
Infatti,in occasione del CONVEGNO, sarà allestita la MOSTRA realizzata con le "opere"create dai ragazzi sull'argomento, mentre le famiglie e i cittadini della città di Policoro, ascolteranno nella sala consiliare come la DUNA può diventare UN PATRIMONIO DA VALORIZZARE con l'ausilio degli interventi di relatori impegnati sul tema.
VI  ASPETTIAMO !!!!

mercoledì 17 febbraio 2016

LA DUNA: Un patrimonio da valorizzare

In data, 16 febbraio 2016, i ragazzi dell'I.C.2 "Giovanni Paolo II" sono stati impegnati in un'uscita didattica-educativa per conoscere il proprio territorio.
Sono stati accolti nel Museo Naturalistico di Policoro dai collaboratori della Provincia di Matera: Salvatore, Fabio e Francesco, a cui va il nostro ringraziamento.
Successivamente sono stati accompagnati a visitare le DUNE del lido di Policoro.
Forniti di taccuino, penna e lente di ingrandimento hanno scientificamente analizzato la flora e la fauna presente sulla duna costiera. Tornati in aula, nel plesso scolastico di C.so Pandosia, hanno riprodotto con disegni colorati ciò che avevano osservato. E' stata per i docenti e per i ragazzi delle classi 3 e 4 della scuola primaria dell'I.C.2 "Giovanni Paolo II" una bella ed interessante giornata.
 Questa fase di lavoro sarà completata in data, 3 marzo 2016, alle ore 18:00, nella sala consiliare del Comune di Policoro, con una MOSTRA realizzata dai lavori creati dai ragazzi sul tema, in contemporanea ci sarà un CONVEGNO, dove interverranno, ognuno nel proprio ruolo, tecnici del settore per valorizzare il patrimonio dunale di Policoro, nonchè della costa ionica.
Tutti sono invitati!!!

























venerdì 12 febbraio 2016

LETTERA inviata al Presidente Mattarella in merito al REFERENDUM/election day

Signor Presidente,
Le scriviamo in merito al referendum popolare giudicato ammissibile con Sentenza n. 17/2016 della Corte Costituzionale relativo all’abrogazione della previsione che le attività di coltivazione di idrocarburi relative a provvedimenti concessori già rilasciati in zone di mare entro dodici miglia marine hanno durata pari alla vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale.
Nel Consiglio dei ministri di mercoledì 10 febbraio il Governo ha fissato, con apposita deliberazione, la data per il voto referendario al prossimo 17 aprile, ignorando la richiesta avanzata da Regioni, parlamentari, associazioni ambientaliste, comitati e rappresentanti della società civile, volta ad accorpare il referendum alle prossime elezioni amministrative. Opzione che il Governo avrebbe potuto perseguire in tempi brevi, adottando lo strumento del decreto legge. Si ricorda il precedente della legge 40 del 2009, che consentì l'accorpamento del secondo turno di ballottaggio delle elezioni amministrative con i referendum abrogativi in materia elettorale.
Il motivo primo per cui abbiamo avanzato tale richiesta è per favorire e salvaguardare la democrazia e la partecipazione, che dovrebbero caratterizzare un voto popolare, quale quello di un referendum abrogativo, per di più su un tema così importante che riguarda la tutela dell’ambiente e lo sviluppo energetico ed economico del nostro Paese. Stabilire di andare al voto in tempi così ravvicinati di certo non permetterebbe di condurre un’adeguata campagna referendaria e di conseguenza non consentirebbe che gli elettori siano adeguatamente informati sul referendum.
La decisione del Governo, inoltre, non tiene conto di ulteriori due elementi oggettivamente importanti:
Il primo trae spunto da considerazioni di carattere economico. L'election day è fondamentale al fine di risparmiare una cifra stimabile tra i 350 e i 400 milioni di euro: si tratta di un quantitativo di denaro pubblico enorme, che potrebbe altrimenti essere impiegato per meglio garantire diritti essenziali alla popolazione italiana, combattere la povertà, tutelare l’ambiente, mettere in sicurezza il territorio dal dissesto idrogeologico o, più semplicemente, contribuire al risanamento del debito pubblico.
Il secondo riguarda l’iter dei quesiti referendari. Infatti, dinanzi alla Corte Costituzionale pendono conflitti di attribuzione per altri due quesiti sullo stesso argomento su cui, qualora il giudizio della Corte dovesse essere positivo, si potrebbe votare in un’unica data. Diversamente vorrebbe dire che nel 2016 gli italiani potrebbero essere chiamati alle urne fino a cinque volte: per i due referendum abrogativi sulla questione trivellazioni (ad aprile sul primo quesito ed eventualmente, in seguito alla decisione della Corte Costituzionale, per gli altri due), per le elezioni amministrative (primo turno e ballottaggio) e in autunno per il referendum costituzionale. Una simile concentrazione di tornate elettorali determinerebbe un notevole dispendio di risorse, ingenerando, peraltro confusione negli elettori.
Alla luce di quanto detto, Le chiediamo a nome delle associazioni che hanno sottoscritto questo appello di non firmare la deliberazione governativa che istituisce la data del 17 aprile per il voto referendario e di chiedere al Governo di rivedere il provvedimento in favore di un election day, che accorpi il voto alla prossima tornata elettorale delle amministrative.
Sicuri dell’attenzione che Lei riserverà alle nostre richieste, Le porgiamo cordiali saluti

RIFIUTI


                                                                                         

 Comunicato stampa
 Basilicata zero rifiuti? Discutiamone.
Come uscire dalla logica delle discariche e degli inceneritori
I Circoli Legambiente del metapontino a confronto con amministratori e cittadini

Anni persi, soldi sprecati, spazio a discariche, inceneritori e “megaimpianti” con conseguente crisi cronica del sistema ed elevati costi economici e ambientali, con tutto l’indifferenziato della Basilicata avviato all’inceneritore Fenice. Esempio delle criticità di un tale sistema è il collasso della discarica di Pisticci, unica nella Provincia di Matera.
E’ questa la fotografia delle gestione dei rifiuti in Basilicata scattata dalla Legambiente all’incontro promosso dai Circoli di Montalbano Jonico, Pisticci e Policoro “Basilicata zero rifiuti? Discutiamone: come uscire dalla logica delle discariche e degli inceneritori che si è svolto nella sala consiliare del Comune di Montalbano Jonico.
Per l’associazione occorre invertire la rotta, compito che spetta tanto alla politica e agli amministratori regionali e comunali, quanto ai cittadini che devono aumentare il loro livello di consapevolezza e responsabilità. La Legambiente, pur trovando eccessivi i soldi spesi per elaborare il piano di gestione regionale approdato solo pochi giorni fa in Giunta, auspica che questo segua un veloce iter per l’approvazione definitiva e che soprattutto venga rapidamente applicato,  realizzando quell’impiantistica necessaria per non costringere, come purtroppo oggi accade, i Comuni che già hanno avviato raccolte differenziate spinte e quelli che le stanno avviando ad andare fuori regione.
Positivo l’interesse manifestato dai rappresentanti dei Comuni metapontini a fare sinergia, iniziando dalla costituzione di una “stazione unica appaltante” per una gestione consorziata dei rifiuti, sull’esempio dei Comuni dell’Alto Bradano.

 “Uscire dall’emergenza si può – conclude l’associazione – è una questione di volontà politica. Basilicata zero rifiuti non sia solo uno slogan ma un modello di gestione, basato sulla raccolta differenziata spinta. Partiamo dalle buone pratiche come quella dell’Alto Bradano o degli stessi Comuni del metapontino, alcuni dei quali hanno avviato il porta a porta nell’ultimo anno con ottimi risultati mentre altri ne stanno seguendo l’esempio”.