domenica 29 gennaio 2012

MAPPA TRIVELLE. Giù le mani dal Mar Ionio.

30mila chilometri quadrati di mare italiano sono in lista per  la realizzazione di nuove piattaforme petrolifere. Con la deregulation prevista nel decreto sulle liberalizzazioni le aree potrebbero aumentare.
Una superficie di mare italiano di circa 30mila chilometri quadrati, più grande dell'estensione della regione Sicilia, rischia la realizzazione di nuove piattaforme petrolifere.

È l'allarme che lanciamo con il dossier Un mare di trivelle. Il rapporto illustra tutti i numeri e i rischi legati alle 117 nuove trivelle che, grazie ai permessi di ricerca di idrocarburi rilasciati fino ad oggi, minacciano il mare e il territorio italiano. 











giovedì 26 gennaio 2012

Impianti nucleari e rifiuti radioattivi, le associazioni scrivono a Monti

L'Italia deve risolvere il problema delle scorie in modo trasparente, partecipato e democratico

Pubblichiamo la lettera che le associazioni ambientaliste Wwf, Greenpeace e Legambiente hanno inviato ieri al Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti sull'articolo 25 del decreto liberalizzazioni, relativo allo smantellamento degli impianti nucleari e allo smaltimento dei rifiuti radioattivi, che modifica e semplifica le modalità di attuazione con deroghe sulle normative ambientali e urbanistiche.

Alla cortese attenzione del Prof. Sen. Mario Monti
Presidente del Consiglio dei Ministri
"Egregio Presidente,
abbiamo letto nel decreto sulle liberalizzazioni un articolo che riguarda un argomento molto delicato - lo smantellamento degli impianti della filiera nucleare chiusi dopo il referendum del 1987 e lo smaltimento dei rifiuti radioattivi - e che viene affrontato con modalità accelerate e semplificate, con deroghe sulle normative ambientali e urbanistiche, che ci preoccupano molto.
Come è stato ricordato più volte nella scorsa primavera durante la campagna per il referendum che ha fermato il progetto di ritorno dell'atomo nel nostro Paese, l'Italia ha ancora un'eredità radioattiva irrisolta, che consiste nelle scorie prodotte fino alla fine degli anni '80 dalle centrali nucleari, in quelle che stiamo producendo con lo smantellamento in corso degli impianti gestito dalla società Sogin, che si aggiungono a quelli a media e bassa attività che produciamo ogni giorno nel settore medico, industriale o della ricerca.
Per affrontare in modo sicuro e definitivo questo problema è fondamentale garantire la massima trasparenza nell'iter, il pieno rispetto delle procedure ordinarie previste dalle leggi dello Stato e la più ampia partecipazione degli enti locali, delle categorie produttive e delle popolazioni interessate dalla localizzazione di depositi temporanei o di quello nazionale previsto per lo smaltimento definitivo dei rifiuti radioattivi, condizioni che verrebbero meno con l'articolo del decreto pubblicato oggi.
Sarebbe estremamente grave se si accelerassero e snellissero le procedure di smantellamento degli impianti nucleari e di realizzazione dei depositi senza le dovute cautele che la questione richiede, perché si rischierebbe di rifare lo stesso errore commesso dal governo Berlusconi nell'autunno del 2003, quando fu decisa con procedure semplificate davvero discutibili la localizzazione della discarica per rifiuti radioattivi a Scanzano Jonico in Basilicata, scatenando una sollevazione popolare che poi portò l'esecutivo a cancellare dopo qualche settimana la localizzazione proposta.
L'Italia deve risolvere il problema delle scorie prodotte con la filiera nucleare del passato, ma lo deve fare in modo trasparente, partecipato e democratico. La strada scelta dall'esecutivo, a fronte di un apparente efficientismo, rischia di lasciare irrisolto il problema del trattamento delle scorie. È per questo che ci auguriamo fortemente che l'Esecutivo da Lei presieduto possa cancellare l'articolo in questione.
In attesa di un Suo cortese riscontro, Le inviamo i nostri più cordiali saluti.
Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia
Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente
Stefano Leoni, presidente del WWF Italia"










sabato 14 gennaio 2012

Mal’aria 2012


Mal’aria 2012 – dal 20 al 22 gennaio


La situazione è abbastanza drammatica, le auto in circolazione continuano ad aumentare insieme all’inquinamento atmosferico e al traffico, dall’altro lato la politica del nostro paese e delle amministrazioni locali risulta alquanto inadeguata a risolvere il problema alla radice, a tutelare la salute dei cittadini e  a migliorare le condizioni di vita e la libertà che può offrire la mobilità sostenibile.

Per questo nel weekend dal 20 al 22 gennaio vi chiediamo di riflettere sulla nostra proposta:

la realizzazione, ad esempio, di strisce pedonali rialzate e colorate di fronte a una scuola dove i bambini fanno fatica ad attraversare, il completamento di una ciclabile interruptus (quelle piste per le bici che a un certo punto finiscono davanti a un muro o a una staccionata), la denuncia di una doppia fila perenne o di una perenne invasione di una corsia preferenziale, eccetera eccetera.

Senza perdere di vista il grande sogno di svegliarci una mattina e vivere in una città senza smog.









venerdì 6 gennaio 2012

FAI LA COSA GIUSTA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!


NON BUTTARE NEL CASSONETTO L'ALBERO DI NATALE CON LE RADICI
MA PIANTALO IN UNO SPAZIO LIBERO PER RENDERE PIU' VERDE LA TUA CITTA'.
RICORDATI L'ANNO PROSSIMO DI COMPRARE UN ALBERO RICICLABILE, COSI' CONTRIBUIRAI A NON DISTRUGGERE I BOSCHI.